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Generalità
Toxocara canis e T. cati sono tra i parassiti intestinali più comuni nei cani e nei gatti e rappresentano un importante rischio zoonotico (specialmente T. canis) in tutto il mondo. Le infezioni nei cuccioli vengono comunemente acquisite per via transplacentare, galattogena o per ingestione di uova embrionate dall'ambiente (Corda et al., 2019). I tassi di infezione riportati da T. canis e T. cati nell'Europa occidentale variano dal 3,5% al 34% per T. canis dall'8% al 76% per T. cati nei gatti (Overgaauw et al., 2013).
Morfologia e ciclo biologico
Gli esemplari adulti di T. canis hanno una lunghezza di 8-10cm per i maschi e fino ai 18cm per le femmine. Toxocara cati risulta morfologicamente più piccolo di T. canis. Le uova sono simili tra le due specie, sebbene quelle di T. canis siano leggermente più piccole (65-75µm), presentano una forma subglobulare con parete spessa.
Toxocara canis (cane): Nei cuccioli sotto i 3 mesi, le larve seguono un ciclo entero-epato-pneumo-tracheo-enterale: migrano prima al fegato, poi ai polmoni, risalgono la trachea e infine raggiungono l'intestino, dove maturano. Nei cani adulti, il ciclo è diverso e prevede la migrazione delle larve nei vari organi attraverso il sangue (ciclo entero-epato-pneumo-somatico). Nelle cagne gravide, le larve possono migrare al feto tramite la placenta (via transplacentare) o alla mammella, venendo escrete nel latte (via galattogena). Le uova maturano in 10-15 giorni in condizioni ambientali favorevoli (temperatura 24-30°C e alta umidità), e le larve di secondo o terzo stadio (L2 o L3) sono la forma infestante (Piergili Fioretti et Moretti, 2020).
Toxocara cati (gatto): Il gatto si infetta ingerendo uova mature contenenti larve L2, che schiudono nello stomaco e migrano verso fegato e polmoni. Dopo circa 10 giorni, le larve risalgono la trachea e tornano allo stomaco, dove maturano nell'intestino. Se il gatto ingerisce visceri di ospiti paratenici (es. roditori), le larve L2 dormienti migrano nello stomaco, completano la muta e raggiungono l'intestino. Nel gatto, la trasmissione transplacentare non è accertata, ma è possibile la trasmissione trans-mammaria attraverso il latte (Piergili Fioretti et Moretti, 2020).
Patologia e sintomatologia
Malattia nell’uomo
La prima descrizione dell’infezione da larva migrans da parte di Toxocara spp. risale al 1950 in un bambino (Bruschi F., 2019). Oggi la toxocariasi umana è considerata una malattia tropicale negletta, a distribuzione globale e dal forte impatto sulla salute pubblica (Healy S.R. et al.,2021). Recenti indagini epidemiologiche (Ma G. et al., 2020) hanno stimato che circa 1.4 miliardi di persone in tutto il mondo siano esposte o affette da parassitosi sostenuta dalle larve di T. canis e T. cati. I dati di sieroprevalenza nell’uomo variano tra il 3 e l’8% nelle popolazioni urbane di Europa, Nord America e Australia, mentre salgono al 40% e fino al 90% in aree tropicali e subtropicali di Sud America e Asia (Bruschi F.; 2019).
Nell’uomo, il parassita non è in grado di maturare allo stadio adulto ma rimane allo stadio larvale e migra attraverso i vari organi (Bruschi F.; 2019). Tale infestazione può portare a gravi e diverse condizioni, tra cui: disturbi allergici, oftalmici e neurologici come l’epilessia.
Numerose e diverse sindromi sono state attribuite a Toxocara spp., tra queste si annoverano:
Malattia nell’animale
Nel cucciolo nella fase pre-intestinale, nei soggetti adulti ed in tutti gli ospiti accidentali sono le “larve migranti” a determinare specifici quadri reattivi, definiti anche con il termine di microascaridiosi, che coinvolge vari organi, principalmente intestino, fegato, polmoni, reni e milza, ma anche encefalo, meningi e retina. La gravità della sintomatologia varia in base all’organo colpito; ad esempio, nei cuccioli, il principale organo bersaglio è il polmone e gravi infestazioni possono portare a tosse, difficoltà respiratorie e, talvolta, a morte (Piergili Fioretti et Moretti, 2020). Possono, inoltre, causare problemi digestivi come: diarrea, vomito, spasmi intestinali e gonfiore addominale; condizioni che esitano spesso in crescita stentata, dimagrimento ed anemia. In caso di infestazioni massive, i parassiti possono occludere parzialmente o totalmente l'intestino, portando ad ostruzioni e perforazioni che possono avere esito infausto.
Esami di laboratorio - Laboratorio di Parassitologia Veterinaria
La diagnosi di routine di Toxocara spp. prevede la ricerca delle uova nelle feci mediante una tecnica di sedimentazione e flottazione (Genchi M. et al., 2021). Uno studio recente (Corda et al., 2019), ha dimostrato possibile effettuare ecograficamente diagnosi precoce di ascaridiosi nei cuccioli nel periodo prepatente, come aiuto al controllo della malattia nei e cani e come riduzione del rischio zoonotico per la popolazione umana (Piergili Fioretti et Moretti, 2020).
Trattamento e controllo
Il trattamento nei cani e gatti adulti dovrebbe essere basato sempre sui risultati degli esami fecali, eseguiti in maniera periodica. Generalmente, la frequenza media di trattamento è di 4 volte all'anno a seconda dello stile di vita e dell’età degli animali (Genchi M. et al., 2021). I cuccioli dovrebbero essere trattati con antielmintici appropriati a partire dall'età di 2 settimane e sono necessari trattamenti ripetuti ad intervalli adeguati poiché la trasmissione del latte avviene ininterrottamente per almeno 5 settimane dopo il parto. Il programma prevede quindi la sverminazione a 2, 4, 6 e 8 settimane di età e poi mensilmente fino ai 6 mesi di età (ESCAAP). Per quanto riguarda il trattamento di cagne e gatte gravide nessun trattamento si è rivelato efficacie nel ridurre il trasferimento larvale tramite il latte (Genchi M. et al., 2021). Le uova di Toxocara spp. sono molto resistenti alle condizioni ambientali avverse e rimangono infettive per anni. Poiché non esistono metodi pratici per ridurre i livelli di uova nell’ambiente, la prevenzione della contaminazione iniziale dell’ambiente è l’approccio più importante. Ciò può essere ottenuto adottando misure come:
Progetti di Ricerca:
Videografia:
Bibliografia
1) Corda A., Tamponi C., Meloni R., Varcasia A., Pinna Parpaglia M.L., Gomez-Ochoa P., Scala A. (2019). Ultrasonography for early diagnosis of Toxocara canis infection in puppies. Parasitology Research Helminthology V. 118 (2019) https://doi.org/10.1007/s00436-019-06239-4
2) Overgaauw P. A.M., Van Knapen F. (2013). Veterinary and public health aspects of Toxocara spp; Veterinary Parasitology V. 193, Issue 4, 04/2013 https://doi.org/10.1016/j.vetpar.2012.12.035
3) Genchi M., Vismarra A., Zanet S., Morelli S., Galuppi R., Cringoli G., Lia R., Diaferia M., Frangipane di Regalbono A., Venegoni G., Solari Basano F., Varcasia A., Perrucci S., Musella V., Brianti E., Gazzonis A., Drigo M., Colombo L., Kramer L. (2021). Prevalence and risk factors associated with cat parasites in Italy: a multicenter study. Parasites & Vectors V. 14, Article number: 475 (2021) https://doi.org/10.1186/s13071-021-04981-2
5) Healy S.R., Morgan E. R., Prada J.M. and Betson M. (2021). Brain food: rethinking food-borne toxocariasis. Parasitology V. 149 Issue 1 10/21; https://doi.org/10.1017/s0031182021001591
6) Ma G., Rostami A., Wang T., Hofmann A., Hotez P.J., Gasser R.B. (2020). Global and regional seroprevalence estimates for human toxocariasis: A call for action. Adv Parasitol. 2020; 109:275-290. doi: 10.1016/bs.apar.2020.01.011. Epub 2020 Apr 25. PMID: 32381202.V. 109, 2020; https://doi.org/10.1016/bs.apar.2020.01.011
7) Bruschi F. (2019) La toxocariasi: una malattia negletta ubiquitaria; Il pediatra; settembre 2019.