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Generalità
Oestrus ovis è un dittero cosmopolita, che allo stadio larvale vive obbligatoriamente nelle cavità nasali specialmente di ovini e caprini, benché possa parassitare accidentalmente anche altri animali quali cane, gatto e uomo (Tamponi C. et al., 2022). La malattia è presente in tutte le aree in cui è praticato l’allevamento ovino e caprino, in modo particolare è endemica nel bacino del Mediterraneo, Africa ed America, dove le condizioni per il suo sviluppo sono più favorevoli.
Morfologia e ciclo biologico
L’insetto adulto misura tra i 10 e i 14 mm, di colore grigio-giallastro, con due paia di ali, occhi e organi di sensoriali olfattivi sviluppati mentre l’apparato buccale è atrofico. In condizioni favorevoli sopravvivono 2-3 settimane, periodo sufficiente all’accoppiamento. Le femmine sono larvipare e spruzzano fino a 25 larve, per volta, direttamente vicino alle narici degli ovini (o caprini), in particolare nelle ore più calde della giornata.
Le larve del primo stadio (L1), misurano circa 0.8mm, entrano nella cavità nasale e quindi migrano dal setto nasale e dai turbinati all'etmoide grazie a ad uncini cefalici e spine sulla cuticola ventrale. Qui mutano nel secondo stadio (L2), dalle dimensioni di 3-12mm. Le L2 risalgono ulteriormente la cavità nasale fino ai seni frontali o mascellari dove mutano in terzo stadio (L3). Le L3, che possono raggiungere dimensioni di 2cm, presentano una colorazione bianco-giallastra con bande trasversali nere sulla faccia dorsale, discendono nella cavità nasale per poi essere starnutite dall'ospite tramite il muco nasale. Nell’ambiente esterno si impupano nel terreno entro 12-24 ore dalla loro espulsione. Infine, in condizioni favorevoli (temperatura compresa tra 20 e 30°C), la pupa muta in dittero adulto solitamente in 20-34 giorni (Tamponi C. et al., 2023; Scala A. et al., 2002).
Patologia e sintomatologia
Malattia nell’uomo
La miasi sostenuta da Oestrus ovis nell’uomo è tra le cinque malattie dermatologiche più comunemente segnalate nella medicina dei viaggi (Brini C. et al., 2019). Le larve di primo e secondo stadio dei ditteri sono il principale agente causale. Larve possono infestare varie sedi quali: orecchie, faringe, cavità nasali, stomaco ed occhi (Tamponi C. et al., 2022). La loro presenza può determinare reazioni allergiche, complicazioni da infezioni secondarie e miasi cavitaria interna invasiva dei tessuti.
Malattia negli animali
Le manifestazioni cliniche della miasi dipendono dalle fasi dello sviluppo larvale. Durante il periodo invernale (diapausa delle L1) i segni clinici risultano assenti o di lieve entità, mentre si manifesteranno in modo più evidente durante la fase di sviluppo delle L2 e L3 e di attività dell’insetto adulto (Scala A. et al., 2002). Quest’ultimo esercita una importante azione di disturbo sull’attività di pascolamento dei piccoli ruminanti che assumono atteggiamenti stereotipati che portano stress ed una minore assunzione di alimento, con conseguente calo delle produzioni. Le manifestazioni cliniche successive all’infestazione sono legate all’irritazione esercitata dalle larve. L’azione traumatica delle L1 in migrazione e le proteasi secrete dalle larve L2 ed L3 portano ad una rinosinusite (Piergili Fioretti et Moretti, 2020). Tipici sono sbruffi, starnuti e scolo nasale ad andamento ingravescente. Lo scolo nasale generalmente sieroso o mucoso, nelle infestazioni più severe, può divenire muco purulento con o senza striature di sangue, accompagnato da possibili complicazioni batteriche secondarie. Nei climi caldi ed asciutti lo scolo nasale rende la respirazione difficoltosa, inducendo gli animali a respirare con la bocca con atteggiamento tipico da fame d’aria, il che porta a disturbi della ruminazione e del pascolamento. Nelle infestazioni gravi si possono riscontrare anche turbe neurologiche quali atassia, vertigini, nistagmo e amaurosi (Piergili Fioretti et Moretti, 2020).
Esami di laboratorio - Laboratorio di Parassitologia Veterinaria
La diagnosi certa di estrosi negli animali può essere effettuata solo in sede autoptica con esame diretto delle cavità nasali e dei seni, in quanto le manifestazioni cliniche forniscono poche indicazioni sulla presenza dell’infestazione (Piergili Fioretti et Moretti, 2020).
Trattamento e controllo
Per quanto riguarda il trattamento farmacologico risulta meno efficace nei confronti delle L1 rispetto a L2 e L3, in quanto le prime assumono fisiologicamente meno farmaco. Nelle aree endemiche si suggeriscono due trattamenti uno in autunno ed uno a fine lattazione, generalmente giugno-luglio, al contrario nelle aree a bassa pressione parassitaria sarà sufficiente un solo trattamento ad inizio autunno (Tamponi C. et al., 2023).
Le molecole di prima scelta sono i lattoni macrociclici: ivermectina (200µg/kg p.v.) moxidectina (400µg/kg p.v.), o nel caso di animali in lattazione eprinomectina (200µg/kg p.v.) (Piergili Fioretti et Moretti, 2020).
Bibliografia:
1) Tamponi C., Carta C., Fahad A., Cavallo L., Porcu F., Scala A., Varcasia A., (2023). Oestrus ovis nei piccoli ruminanti; SUMMA animali da reddito n. 6/luglio-agosto 2023.
2) Scala A., Paz-Silva A., Suárez J.L., López C., Díaz P., Díez-Baños P., Sánchez-Andrade Fernández R. (2002). Chronobiology of Oestrus ovis (Diptera: Oestridae) in Sardinia, Italy: guidelines to chemoprophylaxis. J Med Entomol. 2002 Jul;39(4):652-7. doi: 10.1603/0022-2585-39.4.652. PMID: 12144298.
3) Brini C., Nguon B., Miglietta E., Sala L., Acutis P.L., Riina M.V., Rossi L., Serusi E., Gervasio C.F., Tamponi C., Scala A., Varcasia A. (2029). Rhinomyiasis by Oestrus ovis in a tourist returning from Corsica. Parasitol Res. 2019 Nov 12. doi: 10.1007/s00436-019-06508-2. Epub ahead of print. PMID: 31712894.
4) Tamponi C., Pasini C., Ahmed F., Dessì G., Contu E., Porcu F., Gaglio G., Brianti E., Scala A., Kempf V.A.J., Józsa K., Varcasia A. (2022). External ophthalmomyiasis by Oestrus ovis in tourists visiting Italy. Report of three cases and a literature review; Travel Medicine and Infectious Disease; Volume 46, March–April 2022; https://doi.org/10.1016/j.tmaid.2022.102279
5) Piergili Fioretti D. et Moretti A. (2020). Parassitologia e malattie parassitarie in medicina veterinaria; Bononia University Press, 2020.