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Leishmania infantum

Generalità

La Leishmaniosi è una malattia sostenuta da protozoi dixeni del genere Leishmania spp., parassiti intramacrofagici obbligati trasmessi da vettori. La malattia è endemica nelle aree tropicali, subtropicali e del bacino del Mediterraneo (Tamponi C. et al., 2021). I cani infetti costituiscono il principale serbatoio domestico del parassita e svolgono un ruolo chiave nella trasmissione all’uomo, in cui Leishmania spp. è causa della forma cutanea e/o viscerale (Tamponi C. et al., 2021). A livello mondiale si ritiene che più di un miliardo di persone siano a rischio di infezione ed ogni anno si verificano 30.000 nuovi casi di leishmaniosi viscerale e oltre un milione di nuovi casi di leishmaniosi cutanea (Alvar J. et al., 2004).

Morfologia e Ciclo Biologico

Il ciclo biologico di L. infantum è un ciclo indiretto che prevede ospiti vettori, appartenti ai generi Phlebotomus (Europa, Africa ed Asia) e Lutzomyia (Americhe), ed ospiti definitivi ovvero i mammiferi. I flebotomi (Famiglia Phlebotomidae) sono piccoli ditteri con capacità di volo limitata le cui femmine sono ematofaghe; generalmente notturni, sono attivi da aprile a ottobre nell'emisfero settentrionale, mentre nei paesi tropicali possono essere presenti tutto l'anno (Morales Yuste et al. 2022). Nel bacino del Mediteranno, otto specie di Phlebotomus sono ritenute vettori di L. infantum: Phlebotomus perniciosus, P. ariasi, P. neglectus, P. kandelakii, P. perfiliewi, P. langeroni, P. tobbi e P. balcanicus (Morales Yuste et al. 2022).
Sebbene i cani siano i principali ospiti serbatoio di L. infantum, il parassita è stato trovato anche nei gatti, nei conigli, nelle lepri e nei roditori selvatici (Morales Yuste et al. 2022).
Nell’ospite vertebrato il ciclo biologico di L. infantum inizia con l’inoculazione dei promastigoti metaciclici infettanti nella cute e loro penetrazione in un macrofago. All’interno dei macrofagi avviene la formazione del fagolisosoma e successivamente la differenziazione in amastigote. Quindi inizia la fase di moltiplicazione per scissione binaria fino alla rottura del macrofago e liberazione degli amastigoti che guadagnano altri macrofagi. Il flebotomo, attraverso il pasto di sangue, ingerisce i macrofagi infetti e gli amastigoti rilasciati nel tubo digerente, sviluppano e moltiplicano in promastigoti metaciclici che, migrano nelle parti buccali dell’insetto pronti per essere inoculati ad un nuovo ospite vertebrato (Piergili Fioretti et Moretti, 2020).

Patologia e sintomatologia

Malattia nell’uomo

Nell’uomo la forma clinica di leishmaniosi dipende dalla specie di Leishmania che sta provocando l’infezione e dalla risposta immunitaria dell'ospite. È noto che L. major sia responsabile della forma cutanea, L. donovani della forma viscerale, mentre L. infantum è associata ad entrambe le forme (Pace D.,2014).
La leishmaniosi cutanea è caratterizzata da ulcere (fino a 200) sulle parti del corpo maggiormente esposte alle punture del flebotomo: viso, braccia e gambe. La guarigione avviene nell'arco di diversi mesi/anni e può lasciare cicatrici e alterazioni permanenti della pigmentazione cutanea (Pace D.,2014).
La forma viscerale è caratterizzata da attacchi febbrili irregolari, notevole perdita di peso, gonfiore della milza e del fegato e grave anemia. Se non trattata, il tasso di mortalità può raggiungere il 100% entro 2 anni (WHO).

Malattia negli animali

Le manifestazioni cliniche della leishmaniosi canina sono varie e molto dipendono dallo stato immunitario dell’ospite. Il periodo di incubazione varia da 3 mesi a qualche anno. La leishmaniosi canina può presentarsi in forma acuta, subacuta, cronica o latente regressiva.
Tra le manifestazioni cliniche più frequenti si segnala: Linfoadenopatia, onicogrifosi, lesioni cutanee (tra cui dermatite da furfuracea a seborroica, alopecia, ulcerazioni) perdita di peso fino anche alla cachessia e anomalie locomotorie. Altri sintomi meno frequenti possono essere anoressia, epistassi e congiuntivite (Piergili Fioretti et Moretti, 2020).

Esami di laboratorio - Laboratorio di Parassitologia Veterinaria

La diagnosi di leishmaniosi canina deve basarsi su un approccio integrato che tenga in considerazione: segnalamento, anamnesi, quadro clinico e risultati degli esami di laboratorio (Velez R.,2020).
Le metodiche di diagnosi si dividono in isolamento del parassita diretto o indiretto.

Metodi diretti:

Esame citologico: osservazione diretta degli amastigoti nei macrofagi in strisci colorati ottenuti principalmente dai linfonodi poplitei o da midollo osseo (o altri organi lesionati).

Esame istologico ed immunoistochimico: evidenziazione del parassita in sezioni, allestite da campioni bioptici, colorate con ematossilina-eosina o con colorazioni immunoistochimiche basate sull’utilizzo di anticorpi monoclonali.

PCR (tradizionale o Real-time): eseguite su campioni ottenuti da midollo osseo, linfonodi, cute, buffy coat o sangue periferiche. La real-time PCR ha una sensibilità maggiore ed ha il vantaggio di essere una metodica quantitativa, utile in fase di monitoraggio della malattia.

Metodi indiretti:

Esami sierologici:

  • ELISA: presenta specificità e sensibilità medio-alta (70-90%), consente di valutare il titolo anticorpale e di saggiare le diverse classi immunoglobuliniche.
  • IFAT: considerato il metodo di riferimento, ha una specificità e sensibilità prossime al 100% (Velez R.,2020).

Entrambe le metodiche permettono di effettuare una titolazione dell’infestazione parassitaria.

LABORATORIO DIAGNOSTICO

Trattamento e controllo

Il controllo può essere effettuato tramite l’applicazione sugli animali di prodotti biocidi con effetto anti-feeding. I prodotti più efficaci sono risultati i piretroidi sintetici: permetrina, deltametrina e flumetrina, disponibili sia in forma di collari che in formulazione spot-on.
Presenti in commercio vaccini con un’efficacia di protezione dalla malattia clinica che varia tra il 68,4% all’80%, ma nessun vaccino è in grado di prevenire l’infestazione (Velez R.,2020).
Il trattamento mira a controllare i segni clinici e le alterazioni, migliorare l'immunità cellulare del cane, ridurre il carico parassitario, evitare ricadute e diminuire la velocità di trasmissione al vettore (Morales-Yuste M.,2022).
La terapia antimoniale (antimoniato di meglumina e stibogluconato di sodio) in associazione con allopurinolo è il trattamento di prima scelta nei paesi del Mediterraneo. 
La miltefosina è stato il primo farmaco antileishmania orale, viene solitamente utilizzata nei cani con danno renale, da sola o in associazione con allopurinolo.
L’allopurinolo in monoterapia può essere un protocollo alternativo o di proseguimento dei precedenti.

Progetti di Ricerca:

Fight the parasite
Carefree for your pets
Parasitolis@y

Bibliografia:

1. Tamponi C., Scarpa F., Carta S., Knoll S., Sanna D., Gai C., Pipia A.P., Dessì G., Casu M., Varcasia A., Scala A. (2021) Seroprevalence and risk factors associated with Leishmania infantum in dogs in Sardinia (Italy), an endemic island for leishmaniasis. Protozoology - Original Paper, Published: 17/11/2020 Volume 120, pages 289–300, (2021) https://doi.org/10.1007/s00436-020-06973-0

2. Alvar J., Cañavate C., Molina R., Moreno J., Nieto J. (2004) Canine Leishmaniasis; Advances in Parasitology V. 57, 2004, Pages 1-88 https://doi.org/10.1016/S0065-308X(04)57001-X

3. World Health Organization; Leishmaniasis; https://www.who.int/health-topics/leishmaniasis#tab=tab_1

4. Pace D. (2014) Leishmaniasis. J Infect. 2014 Nov;69 Suppl 1:S10-8. doi: 10.1016/j.jinf.2014.07.016. Epub 2014 Sep 17. PMID: 25238669.

5. Velez R., Gállego M. (2020) Commercially approved vaccines for canine leishmaniosis: a review of available data on their safety and efficacy; Tropical Medicine & International Health, V. 25, Issue 5 p. 540-557 https://doi.org/10.1111/tmi.133827

6. Morales-Yuste M., Martín-Sánchez J. and Corpas-Lopez V. (2022) Canine Leishmaniasis: Update on Epidemiology, Diagnosis, Treatment, and Prevention; Vet. Sci. 2022, 9(8), 387 https://doi.org/10.3390/vetsci9080387