Vuoi aggiungere l'icona al tuo desktop ?

Giardia spp

Generalità:

Giardia spp., parassita flagellato a localizzazione enterica, infesta comunemente la fauna selvatica e gli animali domestici (ruminanti, equidi, cani e gatti). Giardia spp. è anche uno dei parassiti intestinali più comuni dell'uomo; si stima che circa 200 milioni di persone in Asia, Africa e America Latina abbiano infezioni sintomatiche (Feng Y. et al., 2011), mentre negli Stati Uniti ogni anno si verificano 1,2 milioni di casi di giardiasi e 3581 ricoveri ospedalieri, con un costo diretto di 34 milioni di dollari (Adam E.A. et al., 2016). In particolare, sono i bambini, soprattutto dei paesi sottosviluppati e che vivono in contesti comunitari svantaggiati, i soggetti maggiormente a rischio per le conseguenze cliniche dell'infezione da Giardia spp. (Monis P.T. et al., 2009). All'interno del genere Giardia sono state descritte otto specie: G. agilis, G. ardeae, G. psittaci, G. microti, G. muris, G. duodenalis, G. paramelis, e G. cricetidarum. Tra tutte, è Giardia duodenalis l'unica specie responsabile dell’infestazione nell'uomo e in molti degli animali domestici e selvatici. Da oltre quarant’anni (1979) l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito questo parassita nella lista degli agenti patogeni di interesse zoonotico (Piergili Fioretti D. et Moretti A., 2020) e dal settembre 2004 l’ha inserita nella lista “Neglected Diseases Initiative” (P.T. Monis et al. 2009).


Ciclo biologico e morfologia

Giardia spp. è un parassita monoxeno, ha un ciclo biologico diretto oro-fecale e l’infezione si verifica dopo l’ingestione della forma cistica. La cisti (stadio infettante) è relativamente resistente all'essiccazione ambientale ed all'acido gastrico dello stomaco ospite. Nell’intestino tenue, dopo aver superato l’ambiente acido dello stomaco, avviene l’escistazione e da ogni cisti ingerita si liberano due trofozoiti, che si dividono per scissione binaria e sono responsabili dei sintomi della giardiasi. Alcuni trofozoiti indotti all'incistamento, il ciclo si completa con l’eliminazione delle cisti con le feci e la loro ingestione da parte di un altro ospite. (Pipia et al. 2014). La cisti, può sopravvivere diverse settimane, o addirittura mesi in un ambiente appropriato (a 4°C più di 2 mesi; 37°C meno di 4 giorni; a -20°C per 10 ore), ma è suscettibile all’essicamento ed al calore (≥50°C). Sebbene anche i trofozoiti possano essere eliminati con le feci non sopravvivono a lungo nell'ambiente esterno e, anche se ingeriti, non sono in grado di infettare un nuovo ospite (Robertson L.J., 2021). Il trofozoite, ossia la forma attiva e vegetativa, presenta dimensioni di 10-20μm x 5-9μm, è di forma piriforme ed a simmetria bilaterale, arrotondato anteriormente ed appuntito posteriormente. La cisti, dalle dimensioni di 12μm x 8 μm, è rotondeggiante e racchiusa da una superficie di cisti ialina (Piergigli Fioretti et Moretti; 2020).

Patologia e Sintomatologia:

Malattia nell’uomo

La giardiasi si caratterizza da sintomi gastrointestinali tra cui diarrea, gonfiore e crampi addominali, ma più frequenti sono le infezioni asintomatiche (Adam E.a: et al, 2016). L'infezione si verifica già con una piccola dose di cisti ingerite; infatti, è sufficiente l’ingestione di 10 cisti per avere una probabilità del 100% di infezione (Piergili Fioretti D. et Moretti A., 2020). La manifestazione clinica dipende da molti fattori quali: età, stato immunitario e nutrizionale del soggetto. I pazienti asintomatici variano dal 36% all' 86% (https://www.epicentro.iss.it/giardia/). Il meccanismo d’azione attraverso cui il protozoo provoca la diarrea è multifattoriale:

  • Danneggia le cellule epiteliali della mucosa intestinale con conseguente abbassamento dei villi intestinali.
  • Inibisce l'assorbimento dei nutrienti, i quali rimangono nel lume intestinale andando incontro a fermentazione.
  • Favorisce la moltiplicazione batterica nel tratto intestinale.
  • Inibisce l'azione degli enzimi digestivi prodotti dalla mucosa intestinale (https://www.epicentro.iss.it/giardia/).

Malattia negli animali

La sintomatologia delle infezioni da Giardia spp. varia in base alla specie ospite interessata. L'infezione nei gatti e nei cani può presentarsi senza sintomi clinici e venire diagnosticata solo durante controlli fecali di routine. Tuttavia, può essere associata a diarrea cronica o steatorrea, in forma continua o intermittente. Tipicamente, i cuccioli e i gattini possono manifestare anche perdita di peso. Nella giardiasi clinica, le feci solitamente si presentano morbide, mal formate, pallide, maleodoranti e contenenti muco. Il sangue solitamente non è presente nelle feci, tal volta gli animali possono manifestare anche il vomito (Robertson L.J., 2021).
Nei vitelli, e in misura minore in altri animali di interesse zootecnico, la giardiasi può determinare diarrea che non risponde al trattamento con antimicrobici o coccidiostatici e l'emissione di feci da pastose a liquide, con aspetto mucoide, rappresenta un segno di giardiasi, specialmente nei giovani (1-6 mesi di età) (Koudela B. et al.; 1998).

Esami di laboratorio -Laboratorio di Parassitologia Veterinaria

L’infezione da Giardia spp. può essere diagnosticata tramite esame copromicroscopico mediante flottazione per centrifugazione (2.000 giri/min per 10 minuti) utilizzando una soluzione flottante di solfato di zinco (ZnSO4, peso specifico 1.200) (Pipia A.P. et al., 2014).
In commercio sono disponibili, inoltre, diversi kit IFAT e più comunemente usati test ELISA commerciali. Metodi molecolari per la diagnosi sono disponibili, ma solo raramente vengono utilizzati in un contesto diagnostico di routine.

LABORATORIO DIAGNOSTICO

Trattamento e controllo

Sono diversi i farmaci che possono essere utilizzati per trattare l'infezione da Giardia spp. Trattamenti efficaci includono metronidazolo, tinidazolo e nitazoxanide. Altri farmaci includono paromomicina, chinacrina e furazolidone (CDC; 2024). Non è raccomandato l'uso in cani e gatti dell’albendazolo a causa della possibile soppressione del midollo osseo, mentre il trattamento con fenbendazolo (50 mg/kg al giorno, per 3-10 giorni) si è rilevato efficacie. Una combinazione di praziquantel (5 mg/kg), pirantel (15 mg/kg) e febantel (15 mg/kg) una volta al giorno, per 3 giorni, si è dimostrata efficace anche per il trattamento dei cani (Robertson L.J., 2021).
Sebbene non esistano trattamenti autorizzati per la Giardia spp. nel bestiame, sia il fenbendazolo che l'albendazolo (5-20 mg/kg al giorno, per 3 giorni) hanno dimostrato di ridurre l’emissione di cisti sia negli ovini che nei bovini e di fornire alcuni benefici clinici (diminuzione della diarrea e aumento dell'aumento di peso). Anche la paromomicina (50-75 mg/kg, al giorno, per 5 giorni) si è dimostrata efficace nei bovini. Altri trattamenti sono stati provati sul bestiame e sono stati segnalati per essere efficaci come, ad esempio, il secnidazolo (10 mg/kg) (Robertson L.J., 2021).
Il controllo della giardiasi include la rimozione delle feci il prima possibile e lo smaltimento dei rifiuti potenzialmente infettivi. I cani e i gatti infetti, contestualmente al trattamento farmacologico, devono essere lavati con shampoo contenente clorexidina digluconato per rimuovere le cisti infettanti dal pelo. Sebbene non siano registrati disinfettanti per inattivare le cisti, il lavaggio e l'asciugatura regolari e frequenti di coperte, biancheria e contenitori di cibo e acqua, insieme ad altre normali buone pratiche igieniche, possono limitare la trasmissione ad altri ospiti e la reinfezione dopo la guarigione (Robertson L.J., 2021). Per aumentare l'efficacia dei disinfettanti, le soluzioni dovrebbero essere lasciate agire per 5-20 minuti prima di essere risciacquate dalle superfici contaminate. La disinfezione dei cortili o dei recinti erbosi è sostanzialmente impossibile e queste aree dovrebbero essere considerate contaminate per almeno un mese dopo l'ultima presenza di animali infetti.

Progetti di Ricerca:

Fight the parasite
Carefree for your pets
Parasitolis@y

Bibliografia:

1. Feng Y., Xiao L. (2011). Zoonotic Potential and Molecular Epidemiology of Giardia Species and Giardiasis. Clin Microbiol Rev 24: https://doi.org/10.1128/cmr.00033-10

2. https://www.epicentro.iss.it/giardia/

3. Pipia A.P., Varcasia A., Tamponi C., Sanna G., Soda M., Paoletti B., Traversa D., Scala A. (2014). Canine giardiosis in Sardinia Island, Italy: prevalence, molecular characterization, and risk factors. J Infect Dev Ctries. 2014 May 14;8(5):655-60. doi: 10.3855/jidc.4255. PMID: 24820471.

4. https://clinicalsci.info/giardia-lamblia/

5. Zajac A.M., Johnson J., King S.E. (2002). Evaluation of the importance of centrifugation as a component of zinc sulfate fecal flotation examinations. J Am Anim Hosp Assoc. 2002 May-Jun;38(3):221-4. doi: 10.5326/0380221. PMID: 12022406.

6. Robertson L.J. (2021) Giardiasis in Animals MSD, https://www.msdvetmanual.com/digestive-system/giardiasis-giardia/giardiasis-in-animals

7. Koudela B., Vítovec J. (1998). Experimental giardiasis in goat kids. Vet Parasitol. 1998 Jan 15;74(1):9-18. doi: 10.1016/s0304-4017(97)00146-5. PMID: 9493306.

8. CDC, Clinical Testing and Diagnosis for Giardia Infection, February 8, 2024, https://www.cdc.gov/giardia/hcp/diagnosistesting/?CDC_AAref_Val=https://www.cdc.gov/parasites/giardia/medical-professionals.html

9. Piergigli Fioretti D. et Moretti A. (2020) Parassitologia e Malattie Parassitarie in Medicina Veterinaria Bononia University Press, 2020.

10. Monis P.T., Caccio S.M., Thompson R.C. (2009). Variation in Giardia: towards a taxonomic revision of the genus. Trends Parasitol. 2009 Feb;25(2):93-100. doi: 10.1016/j.pt.2008.11.006. Epub 2009 Jan 8. PMID: 19135417.

11. Adam E.A., Yoder J.S., Gould L.H., Hlavsa M.C., Gargano J.W. (2016). Giardiasis outbreaks in the United States, 1971–2011. Epidemiology and Infection. 2016;144(13):2790-2801. doi:10.1017/S0950268815003040