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Generalità
L'echinococcosi cistica (EC) o idatidosi è una delle principali malattie parassitarie a carattere zoonosico causata dagli stadi larvali di cestodi appartenenti al complesso di specie Echinococcus granulosus sensu lato (s.l.), e ad oggi risulta una delle cinque zoonosi più diffuse nelle regioni del Mediterraneo (1). L’Echinococcosi Cistica ha una distribuzione cosmopolita e rappresenta un rilevante problema di Salute Pubblica in diverse regioni del mondo e, nonostante gli sforzi in materia di prevenzione e controllo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità inserisce l’echinococcosi tra le 17 “neglected tropical diseases” (NTDs) (2). Negli ospiti intermedi (ovini, bovini, suini e uomo e oltre XX specie di mammiferi domestici e selvatici), le forme larvali delle tenie possono causare la formazione di cisti nel fegato, polmoni ed altri organi.
La sua diffusione è strettamente correlata al rapporto cane, ovini e uomo. Infatti, gli ospiti intermedi, come gli ungulati domestici, possono contrarre l'infezione dall'ambiente, alimentandosi su pascoli contaminati dalle uova eliminate con le feci dai cani, e sviluppare cisti idatidee negli organi interni (3). Negli ospiti intermedi ha un decorso cronico, prevalentemente asintomatico. L’infezione nell’uomo quindi si contrae quando si ingeriscono accidentalmente terra, acqua o alimenti contaminati dalle uova di E. granulosus eliminate con le feci dal cane.
Echinococcus granulosus è endemico nelle aree di allevamento delle pecore nel bacino del Mediterraneo e in Medio Oriente (4). In Italia la prevalenza nell’ovino varia da regione a regione, di conseguenza l’echinococcosi è considerata endemica in alcune zone, soprattutto nelle aree rurali dove sono presenti un maggior numero di greggi di ovini. La Sardegna, con le sue caratteristiche agropastorali, è endemica per questa parassitosi , con una prevalenza negli ovini pari al 65,3% (3). Nell’isola dal 2001 al 2010 è stato inoltre registrato un tasso di infestazione nell’uomo di 6,5 pazienti ogni 100.000 abitanti per anno, a fronte di una media nazionale di 2,4 casi per 100.000 abitanti, con i picchi più alti nella Provincia di Nuoro dove il tasso medio annuo è risultato di 12,2 pazienti/100.000 abitanti (5). Il costo diretto di un caso di Echinococcosi per il SSN In Sardegna è stato valutato pari a € 5.970,92 per una spesa media annua di € 746.316,66.I DALYs (Disability-adjusted life years- attesa di vita corretta per disabilità) totali sono risultati 505,40, rappresentando una minaccia crescente per la Salute Pubblica (6).
Morfologia e Ciclo Biologico
Echinococcus granulosus è un cestode della Famiglia Taeniidae di dimensioni variabili da 2 a 7 mm di lunghezza, provvisto di uno scolice con quattro ventose rotonde e di un rostrello armato con una doppia corona di uncini (7). L’adulto è normalmente provvisto di tre o quattro proglottidi, alcuni possono arrivare fino ad un numero di sei. L’ultima proglottide è gravida e può contenere da 100 a 1500 uova (8). Gli ospiti definitivi di questo cestode sono diversi carnivori, nei quali la specie-specificità risulta abbastanza marcata. In Italia il cane è da considerarsi in assoluto il più importante ospite definitivo, nel cui intestino tenue si sviluppano gli adulti, mentre i felini (gatti compresi) non sembrano suscettibili all’infezione (9).
Esemplare adulto di Echinoccus granulosus visualizzato al microscopio
I canidi si infestano mediante l’ingestione delle forme larvali, cisti idatidee o idatidi, del cestode contenenti protoscolici vitali presenti nei visceri e nelle carni degli ospiti intermedi. Il periodo di prepatenza oscilla tra i 34 e 58 giorni e, successivamente alla formazione dell’utero e delle uova, le proglottidi gravide e le uova vengono liberate con le feci nell’ambiente. Affinché il ciclo biologico continui le uova devono esser ingerite da un ospite intermedio rappresentato da diverse specie di ungulati domestici e selvatici e anche dall’uomo. A seguito dell’ingestione delle uova nell’intestino tenue dell’ospite intermedio avviene la liberazione della larva esacanta, oncosfera, sotto l’azione della pepsina e della pancreatina (10) L’oncosfera si ancora ai villi della mucosa e successivamente raggiunge la lamina propria dell’organo per poi, sfruttando le vie linfatiche e venose, raggiungere le sedi di localizzazione definitive: il fegato ed i polmoni (sedi di elezione) ma anche la milza, i reni, il tessuto muscolare, il SNC, ecc. In tali organi si forma il metacestode maturo che prende il nome di cisti idatidea (11).
Con l'ingestione di visceri infestati, sia per predazione che per pratiche alimentari o di smaltimento delle carcasse non corrette, i cani entrano in contatto con il parassita e si infestano
Protoscolice osservato al microscopio. I protoscolici si trovano all’interno dell’idatide
Patologia e sintomatologia
Malattia nell’uomo
Nell’uomo infezione nella fase iniziale è sempre asintomatica, e per alcuni pazienti può rimanere asintomatica per anni o per tutta la vita. Ciò dipende da diversi fattori quali: numero, grandezza e sviluppo delle idatidi; tipo di organo coinvolto e la localizzazione delle idatidi nell’organo (se causano pressione nei tessuti e organi adiacenti); e i meccanismi di difesa messi in atto dall’ospite. Diversi studi indicano una maggiore frequenza di idatidosi nel fegato piuttosto che nei polmoni (tasso medio 2.5:1); ancora meno frequenti sono le cisti nella milza, nei reni, nel cuore, nelle ossa e nel sistema nervoso centrale. I segni e sintomi clinici compaiono dopo diversi mesi o anni. Le cisti epatiche possono causare dolore nella regione addominale, epatomegalia, colestasi, cirrosi biliare, ascite; nel caso di rottura dell’idatide si può avere anafilassi. Nel caso di idatidi polmonari, i segni e sintomi più frequenti sono: tosse cronica, espettorato, dispnea, emottisi, pleurite e ascessi polmonari. La crescita larvale nelle ossa è atipica, quando si verifica, l'invasione delle cavità midollari e della spongiosa è comune e provoca un'estesa erosione dell'osso, così come lo sviluppo della cisti a livello cerebrale, che causa disordini neurologici (12).
Malattia negli animali
Nell’ospite definitivo, il cane, la malattia decorre in forma asintomatica, mentre negli ospiti intermedi ha un decorso cronico e subdolo. Negli animali da reddito, come le pecore, che hanno un’aspettativa di vita inferiore rispetto all’uomo, è difficile individuare una sintomatologia legata a questa parassitosi anche perché solitamente si hanno quadri di infestazioni concomitanti da nematodi gastrointestinali e broncopolmonari.
Fegato ovino massivamente infestato di idatidi di Echinococco
Esami di laboratorio -Laboratorio di Parassitologia Veterinaria
La diagnosi di Echinococcus spp. nel cane è ancora insoddisfacente, le tecniche di diagnostica copromicroscopiche danno spesso falsi negativi e risulta molto difficile distinguere Echinococcus spp. da Taenia spp. A tale scopo, si rende necessario la ricerca molecolare di Echinococcus spp. attraverso tecniche di PCR. Inoltre, l'immunodetenzione dei coproantigeni nelle feci ha guadagnato una crescente importanza come metodo diagnostico alternativo.
Trattamento e controllo
Con i cani, ospiti definitivi eliminatori asintomatici delle uova di Echinococco, è importante aderire a una serie di raccomandazioni ai fini del controllo e della prevenzione della sua diffusione:
Uno strumento per il controllo dell’echinococcosi cistica negli ospiti intermedi è rappresentato dal vaccino EG95, con un efficacia pari al 97-98% negli ovini e del 89-99% nei bovini (14,15).
La vaccinazione però deve essere accompagnata da una serie di misure classiche profilattiche, come smaltimento delle cacasse, attraverso l’incenerimento o trattamento termico, controllo delle macellazioni clandestine, trattamento con antiparassitario nei cani di allevamento e non, con il controllo del randagismo, e informazione sanitaria.
Nell’uomo, ove è possibile, il trattamento si basa principalmente sull’asportazione delle idatide, portando al risolvimento immediato della patologia. Essendo una procedura invasiva, la chirurgia è sconsigliata a quei pazienti che hanno condizioni patologiche preesistenti, o che presentano cisti multiple di difficile asportazione, ed è controindicato nelle donne incinte. Per questo motivo, l’uso di chemioterapici quale il benzimidazolo è raccomandato in diverse tipologie di pazienti, con una regressione delle dimensioni delle cisti e miglioramento della sintomatologia (12).
In tal senso, diverse campagne di sensibilizzazione sono state condotte in Sardegna come, per esempio, il progetto “Fight the Parasite”, volte a educare bambini e adulti alla prevenzione (16). Alcuni questionari sono stati proposti agli allevatori per comprendere la reale consapevolezza che gli stessi hanno in termini di rischio, prevenzione e profilassi riguardo alla EC. Le Autorità Sanitarie Locali (ASL) inoltre con regolarità effettuano programmi di controllo e prevenzione per ridurre il rischio di contrarre l’infezione con interventi di “sverminazione dei cani” e promuovono pratiche igieniche mirate nelle realtà rurali. La prevenzione di questa zoonosi si basa sul controllo dei cani e sul trattamento degli animali infetti, sull’igiene generale e ambientale, ma soprattutto sull’igiene degli alimenti. A tal proposito, per un’efficace disinfezione degli ambienti e inattivazione delle uova, è raccomandato l’uso di Ipoclorito di Sodio 0,7% (candeggina commerciale) con un’esposizione di 7 minuti a temperatura ambiente.
Efficacia dell’Ipoclorito di sodio sulle uova di Taenia
Progetti di ricerca:
Fight the parasite
Carefree for your pets
Parasitolis@y
Videografia:
Fight the parasite
Help from the sky
Bibliografia
1 – Joanny, G., Mehmood, N., Dessì, G., Tamponi, C., Nonnis, F., Hosri, C., … & Scala, A. (2021). Cystic echinococcosis in sheep and goats of Lebanon. Parasitology, 148(7), 871-878.
2 – World Health Organization. (2015). The control of neglected zoonotic diseases: from advocacy to action: report of the fourth international meeting held at WHO Headquarters, Geneva, Switzerland, 19-20 November 2014
3 – Varcasia, A., Dessì, G., Lattanzio, S., Marongiu, D., Cuccuru, C., Carta, S., ... & Scala, A. (2020). Cystic echinococcosis in the endemic island of Sardinia (Italy): has something changed?. Parasitology Research, 119, 2207-2215.
4 – Sadjjadi SM. Present situation of echinococcosis in the Middle East and Arabic North Africa. Parasitol Int. 2006;55 Suppl:S197-202. doi: 10.1016/j.parint.2005.11.030. Epub 2005 Dec 6. PMID: 16337429.
5 – Brundu, D., Piseddu, T., Stegel, G., Masu, G., Ledda, S., & Masala, G. (2014). Retrospective study of human cystic echinococcosis in Italy based on the analysis of hospital discharge records between 2001 and 2012. Acta tropica, 140, 91-96.
6 – Mastrandrea, S., Stegel, G., Piseddu, T., Ledda, S., & Masala, G. (2012). A retrospective study on burden of human echinococcosis based on Hospital Discharge Records from 2001 to 2009 in Sardinia, Italy. Acta tropica, 123(3), 184-189.
7 - Casarosa L. 1985. Parassitologia degli animali domestici III. Ed. Casa Editrice Ambrosiana Milano
8 - Euzeby, J., Prom Tep, S., & Rossignol, J. F. (1981). Study of the anthelmintic properties of nitazoxanide in dog, cat and sheep.
9 – Euzeby, J. (1971). Animal chinococcosis and their relationship to echinococcosis in man.
10 - Thompson RCA, Lymbery AJ, Constantine CC (1995) Variation in Echinococcus: towar ards a taxonomic revision of the genus. Adv Parasitol 35:145–175
11 - Eckert, J., & Deplazes, P. (2004). Biological, epidemiological, and clinical aspects of echinococcosis, a zoonosis of increasing concern. Clinical microbiology reviews, 17(1), 107-135.
12 - Moro, P., & Schantz, P. M. (2009). Echinococcosis: a review. International journal of Infectious diseases, 13(2), 125-133.
13 - ESCCAP (2021) Controllo delle verminosi nei cani e nei gatti. Linea guida ESCCAP 01 Sesta edizione. ISBN: 978-1-913757-19-9
14 - Lightowlers, M. W., Jensen, O., Fernandez, E., Iriarte, J. A., Woollard, D. J., Gauci, C. G., ... & Heath, D. D. (1999). Vaccination trials in Australia and Argentina confirm the effectiveness of the EG95 hydatid vaccine in sheep. International journal for parasitology, 29(4), 531-534.
15 - Heath, D. D., Robinson, C., Shakes, T., Huang, Y., Gulnur, T., Shi, B., … & Lightowlers, M. W. (2012). Vaccination of bovines against Echinococcus granulosus (cystic echinococcosis). Vaccine, 30(20), 3076-3081.
16 - Porcu F, Cantacessi C, Dessì G, Sini MF, Ahmed F, Cavallo L, Nonnis F, Gibson K, Varcasia C, Joanny G, Scala A, Tamponi C, Varcasia A. ‘Fight the parasite’: raising awareness of cystic echinococcosis in primary school children in endemic countries. Parasit Vectors. 2022 Dec 2;15(1):449. Doi: 10.1186/s13071-022-05575-2. PMID: 36461072; PMCID: PMC9717558.