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Ancylostoma caninum

Generalità

Ancylostoma caninum è un importante nematode gastrointestinale di interesse zoonotico proprio dei cani e delle volpi. Il parassita ha una diffusione cosmopolita, ma è soprattutto nelle zone temperate e tropicali che trova l’ambiente ideale per la sua diffusione. Negli Stati Uniti risulta essere il parassita nematode più comune dei cani e la sua incidenza è negli ultimi anni sempre più in aumento (Quintana et al.; 2023). Oltre alla trasmissione per via oro-fecale e percutanea, sono state dimostrate infestazioni anche per via transplacentare e transmammaria.
Maggiormente colpiti da questa parassitosi risultano essere i cani da caccia ed i soggetti sotto l’anno di età, mentre gli animali adulti risultano essere meno infestati in quanto acquisiscono una immunità protettiva dalle precedenti infestazioni (Taylor et al. 2010; Piergigli Fioretti et al. 2020).
Questo parassita si è dimostrato essere responsabile di gravi segni clinici, disturbi dello sviluppo, affaticamento precoce ed aumento del tasso di mortalità nei giovani animali (Epe C., 2009).

Morfologia e Ciclo Biologico

I parassiti adulti variano dal rosso al grigio, le loro dimensioni oscillano dai 12mm del maschio fino ai 20mm della femmina. Hanno un orificio orale rivolto dorsalmente ed una capsula buccale armata, per via della loro forma ad uncino della porzione anteriore del corpo sono comunemente detti “vermi ad uncino”. Le uova sono ellissoidali, di dimensioni 56-75 μm x 34-47μm e contengono da 2 a 8 blastomeri (Taylor et al., 2010; Piergili Fioretti et al., 2020).
A. caninum ha ciclo biologico diretto. Le larve di terzo stadio infestanti (L3) sono in grado di penetrare la cute dopo complesse azioni neurormonali innescate da condizioni cutanee (Epe C., 2009), una volta penetrate per via percutanea, guadagnano i capillari linfatici, giungono ai linfonodi regionali per poi conquistare il torrente circolatorio per raggiungere i polmoni (Piergili Fioretti et al. 2020) dove mutano a L4 per poi migrare verso la trachea ed essere deglutite per raggiungere l’intestino tenue, sede di completamento dello sviluppo a parassita adulto. L'ospite può acquisire l'infezione anche attraverso le L3 a vita libera, che possono essere ingerite oralmente, attraverso la predazione di ospiti paratenici. È documentata anche l'infestazione dei cuccioli attraverso le vie transplacentare e transmammaria (Sini et al. 2023).
Il periodo prepatente è di circa 14-21 giorni.

Patologia e sintomatologia

Malattia nell’uomo

Nell’uomo, le L3 infestanti penetrano attraverso la pelle causando la sindrome da larva migrans cutanea anche chiamata "dermatite serpiginosa " che determina un intenso prurito con lesioni cutanee lineari serpiginose di aspetto eritematoso-papulo-vesicolare, che possono crescere di alcuni millimetri al giorno (Sini et al. 2023). Se non trattate, le forme parassitarie si risolvono spontaneamente in uno o due mesi, dopo la morte delle larve. In casi rari, le larve migrano nell'intestino causando enterite eosinofila con dolore addominale, anoressia, diarrea e nausea (Taylor et al. 2010). La sindrome da larva migrans cutanea è una malattia frequente nei paesi subtropicali, compresi gli stati meridionali degli Stati Uniti, a causa della contaminazione fecale del suolo da parte di animali infestati. Casi autoctoni di A. caninum sono stati segnalati in Europa e specificamente nel Regno Unito, Germania, Italia e Serbia (Sini et al. 2023).

Malattia nell’animale

I parassiti adulti, essendo ematofagi, possono provocare significativi danni alla salute degli animali. La loro presenza in grandi quantità nell'intestino può causare perdite ematiche considerevoli, con conseguente determinazione di un'anemia progressiva. Ogni parassita adulto può sottrarre fino a 100 microlitri di sangue al giorno. Se l'infestazione è leggera, l'anemia può essere compensata specialmente nei soggetti adulti, ma è nei cuccioli e nei soggetti giovani e nei cuccioli che possono verificarsi gravi condizioni patologiche, come anemia microcitica ipocromica collegata a carenza di ferro, e associata a diarrea emolitica. Gli animali infestati tendono a stancarsi facilmente. L'infestazione attraverso la cute può causare lesioni con eczemi e ulcere, soprattutto tra le dita, associate a dermatite papulo-vescicolosa e coinvolgimento dei linfonodi circostanti. Le larve rimaste inattive nei muscoli possono riattivarsi dopo molto tempo, soprattutto in situazioni di stress o immunosoppressione ed allattamento (Piergili Fioretti et al., 2020).

Esami di laboratorio - Laboratorio di Parassitologia Veterinaria

L’esame copromicroscopico per flottazione, utilizzando soluzioni a basso peso specifico (1.200), conferma il sospetto clinico nella forma patente con l’evidenziazione delle uova. In sede necroscopica, per morte del soggetto parassitato, la mucosa enterica presenta un aspetto marmorizzato, con maculature rosso-nere nel cui contesto si reperiscono i parassiti.

LABORATORIO DIAGNOSTICO

Trattamento e controllo

Per le cagne in gravidanza, è raccomandata la somministrazione di un antielmintico efficace contro le larve prima del parto, per ridurre la trasmissione transmammaria. Sia la madre sia i cuccioli dovrebbero essere trattati a 1, 2 e 4 settimane dal parto (ESCAAP).
È inoltre fondamentale garantire una pulizia accurata degli ambienti e dei box dove vivono i cani. In caso di episodi clinici, i pavimenti vanno trattati con borato di sodio o borato di calcio, letali per le larve, applicati sia in polvere che in soluzione acquosa all’1%.
I trattamenti consigliati (ESCAAP) prevedono l’utilizzo di:

  • Associazione per os Febantel (15mg/kg) Praziquantel (14.4mg/kg) e Pyrantel (5mg/kg) (cane)
  • Moxidectina: s.c. (0,17 mg/kg di p.v. pari a 0,05 ml/kg)
  • Milbemicina ossima: per os cane (0,5 mg/kg) 

Progetti di Ricerca:

Fight the parasite
Carefree for your pets
Parasitolis@y

Bibliografia:

1- Taylor M.A., R.L. Copp, R.L. Wall (2010) Parassitologia e Malattie Parassitarie degli animali, Blackwell Publishing.

2 - Piergili Fioretti D., Moretti A. (2020) Parassitologia e Malattie Parassitarie in Medicina Veterinaria, Bonomia University Press.

3 - Sini M.F., Tamponi C., Mehmood N., Dessì G., Ariu F., Carta C., Coghetto A., Pentcheva P., Gabrielli S., Scala A., Varcasia A. (2023). Laboratory associated zoonotic parasitic infections: a review of main agents and biosecurity measures. J Infect Dev Ctries. 2023 Jun 30;17(6):762-781. doi: 10.3855/jidc.9428. PMID: 37406067.

4 - Epe C. (2009). Intestinal nematodes: biology and control. Vet Clin North Am Small Anim Pract. 2009 Nov;39(6):1091-107, vi-vii. doi: 10.1016/j.cvsm.2009.07.002. PMID: 19932365.LINEE

5 - GUIDA Escaap https://www.esccap.it/interno.php?idpaginaprincipale=5&idpagina=5

6 - Quintana T.A., Johnson W.L., Ritchie D., Smith V., Martin K.A., McMahan K., Brewer M.T., Jesudoss Chelladurai J.R.J. (2023). Genetic characterization of the zoonotic parasite Ancylostoma caninum in the central and eastern United States. J Helminthol. 2023 Apr 18;97:e37. doi: 10.1017/S0022149X23000159. PMID: 37070361.